Catania, Zenga: "L'esonero di Zeman a Belgrado rivaluta il mio lavoro"

Da fabio85 Mar Set 09, 2008 7:52 pm

Il tecnico del Catania Walter Zenga finalmente ha voluto aprire il libro dei ricordi in vista della sfida di sabato prossimo a S.Siro contro la sua ex squadra. "Io ho 48 anni – chiosa l'Uomo ragno - e ben 22 li ho trascorsi a Milano in maglia nerazzurra. Sono stato anche un tifoso della 'Beneamata' e ricordo che mi piazzavo in curva nel secondo anello vicino la bandierina del calcio d'angolo. Emozioni? Me le tengo per me, di certo non li trasmetterò ai miei ragazzi. Loro invece sanno che potranno entrare nella storia sabato perché vincere a Milano contro i campioni d'Italia è una vera impresa che non succede tutti i giorni. Sarà importante sfruttare ogni loro punto debole ma prima di tutto occorre mettere il cuore in campo. Paura? No, io nel calcio ho sempre insegnato ad avere rispetto degli avversari ma mai di temerli o peggio ancora di aver paura. Zeman? Il suo esonero rivaluta molto il mio lavoro. A volte si fa presto a dire che è facile vincere all'estero in campionati come quello serbo (Zenga ha conquistato uno scudetto con la Stella Rossa, ndr). Io ho impiegato quasi dieci anni per allenare in Italia e l'esperienza fuori mi ha arricchito molto".

Da zemanlan Gio Set 11, 2008 9:54 am

Gazzetta - Zeman: "Rieccomi, potrei già allenare"

Rientrato a Roma, Zdenek Zeman dichiara alla Gazzetta dello Sport: "Chiariamo che non sono stato esonerato: ho risolto il contratto con la società serba. E' stata una soluzione che ho cercato, quando ho capito che i giocatori non mi seguivano. Ho parlato con chi gestisce il club e abbiamo deciso di chiudere anticipatamente il rapporto. A qualcuno, però, piace dire che sono stato esonerato e che stavolta non c'entra Moggi. E nessuno evidenzia la crisi economica della Stella Rossa, che vive il momento peggiore della sua storia. La Stella Rossa mi aveva chiesto di creare disciplina, in campo e fuori. Fissate le regole, non sono state rispettate. Aveva senso restare? Ora tornerà di moda la storia che il mio calcio è superato, che magari anche i tecnici serbi sanno tutto dei miei schemi; sarò bersaglio della solita campagna diffamatoria: la chiamo campagna 'moggiana'. Cosa farò ora? Potrei allenare subito, però non faccio programmi. Seguirò più da vicino la serie A. L'Inter resta la favorita, anche se bisogna vedere come i tanti giocatori si adatteranno ai metodi di Mourinho. Se c'è il rischio che 'The Special one' faccia la mia fine? No, perché in Italia c'è la cultura del lavoro".

Da paolo80 Mer Ott 01, 2008 10:07 am

Zeman: «Solo la Lazio gioca a calcio»
01/10/2008
Il tecnico boemo spinge la capolista: «Ma se centrasse la Champions sarebbe straordinario».

Curioso di scoprire la Lazio capolista, ha deciso che sabato sarà all´Olimpico per assistere alla partita con il Lecce. Zdenek Zeman applaude il suo allievo Delio Rossi, ma è sicuro che la squadra biancoceleste e lo stesso Napoli siano solo di passaggio in vetta alla classifica. L´avvio strepitoso del club di Lotito ricorda proprio la Lazio macchina da gol guidata dal tecnico boemo nel 1994-95: 69 reti realizzate e secondo posto, alla pari col Parma, dietro la Juve.

«Lazio e Napoli lotteranno per conquistare un posto in coppa Uefa: se centrassero la qualificazione in Champions League sarebbe davvero un risultato eccezionale — dice il tecnico boemo, 61 anni, che ha allenato la Lazio dal ´94 al ´97 e il Napoli, per 6 incontri, nella stagione 2000-01 —. Ora viaggiano sulle ali dell´entusiasmo però, dopo appena 5 giornate, è troppo presto per sognare. Certo, la formazione di Rossi, al momento, è l´unica a giocare a calcio: merita i complimenti! La Lazio è una delle poche squadre a svolgere ancora una vera preparazione precampionato. Non è stato un caso se a luglio e agosto, appesantita dalla fatica, ha perso qualche amichevole».

La Lazio capolista, quindi, non potrà durare a lungo?
«Può resistere nelle zone alte più del Napoli, perché dispone di giocatori abituati a lottare a certi livelli. Dipende dal tempo necessario alle grandi per esprimersi al meglio. Rossi ha una coppia di attaccanti ben assortita: Zarate e Pandev hanno segnato 10 dei 13 gol che fanno della Lazio il miglior reparto offensivo. Il gap tra la Lazio e le pretendenti allo scudetto è notevole. Mi piace, comunque, il suo atteggiamento: la mette sempre sul piano del gioco, poi capita di prendere 4 gol dal Milan. Ma ha il coraggio di proporre gioco».

Lazio e Napoli esibiscono nuovi protagonisti: diventeranno campioni?
«Aspettiamo. Zarate ha colpi d´autore, tratta la palla con entrambi i piedi e vede la porta: può stupire. E il destino è dalla sua parte, perché senza l´infortunio di Rocchi avrebbe avuto meno spazio in avvio. La Lazio ha visto bene anche su Carrizo e Matuzalem, che ha qualità straordinarie. Nel Napoli mi piacciono i soliti Lavezzi e Hamsik: nel Brescia facevo giocare sempre lo slovacco, da centrocampista adesso si esalta anche con gli inserimenti al tiro».

Tra le grandi, qual è più in ritardo?
«La Roma. Ma saprà rilanciarsi. Spalletti è stato frenato da tanti infortuni. E´ normale che pesi l´assenza di Totti, che da undici anni si carica la Roma sulle spalle. Battendo l´Inter, il Milan ha già recuperato posizioni: i rossoneri, la Juventus e la stessa Inter ancora sono alla ricerca di soluzioni per raggiungere un equilibrio tattico. La Fiorentina paga magari anche la preparazione impostata per gli impegni nei preliminari di Champions League».

Mourinho sembra un giovane Zeman, per il personaggio e per il progetto calcistico: si rivede un po´ nel portoghese?
«Non lo so. Intanto, Mourinho mi piace perché ha sempre il coraggio di dire quel che pensa: qui in Italia non si è abituati ad ascoltare un tipo così. Ha vinto tanto, ha dimostrato di essere tra i più bravi allenatori al mondo. Ma sin qui Mourinho si è rivelato soprattutto un grande comunicatore, invece non si vede ancora la sua mano sull´Inter, che, per valori e ricchezza dell´organico, resta la squadra da battere. Il progetto di Mourinho? Punta molto alla copertura del campo in fase difensiva. Lì davanti, Quaresma e Mancini, come posizione, si adattano poco al calcio del portoghese».

Quale allenatore la intriga di più nel nostro panorama?
«Studierei Mourinho, per capire come lavora sul campo. E poi, in B, valuterei Conte, la sua vocazione offensiva: il Bari ha giovani interessanti, possono essere protagonisti».

Lazio-Lecce è una sfida particolare per lei: da quale parte starà?
«Dalla parte del calcio di qualità. Il Lecce? Nessun giovane di prospettiva, non vedo un progetto societario: punta alla salvezza ma, una volta ottenuta, sul mercato dovrà ripartire ancora da zero. Perché senza giovani non puoi costruire un tuo futuro».

Da danilo Mer Ott 01, 2008 10:08 am

E nu ba te curchi Zemannn!!!!

Da pessimielementi Gio Lug 08, 2010 6:58 pm

Da pessimielementi Gio Lug 08, 2010 6:59 pm

Da pessimielementi Gio Lug 08, 2010 7:00 pm

Da pessimielementi Gio Lug 08, 2010 7:01 pm

Da pessimielementi Gio Lug 08, 2010 7:01 pm

Da pessimielementi Gio Lug 08, 2010 7:02 pm

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ZEMAN........

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