PROCESSO SUL CALCIOSCOMMESSE: STEFANO PALAZZI CHIEDE LA RETROCESSIONE IN LEGA PRO PER IL LECCE E 6 PUNTI DI PENALIZZAZIONE

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PROCESSO SUL CALCIOSCOMMESSE: STEFANO PALAZZI CHIEDE LA RETROCESSIONE IN LEGA PRO PER IL LECCE E 6 PUNTI DI PENALIZZAZIONE.

Retrocessione in Lega Pro e 6 punti di penalizzazione: è la richiesta del procuratore federale, Stefano Palazzi, al processo sul calcioscommesse in corso a Roma. Il Lecce è stato deferito per responsabilità oggettiva in relazione alla combine del derby con il Bari del 15 maggio 2011 'comprato' dall'ex presidente Pierandrea Semeraro. Nei confronti di quest'ultimo Palazzi ha chiesto cinque anni di inibizione più preclusione.

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Queste le motivazioni di Palazzi su Bari-Lecce: "Su questa gara ci sono le convergenti dichiarazioni di Andrea Masiello, di Giacobbe e Carella. Masiello dice che prima della gara ci fu un incontro tra Carella e Quarta, e Carella lo conferma. Sabato 14 Giacobbe e Carella incontrano Quarta a Lecce. Carella quantifica una offerta in euro 300mila, subito dopo Quarta si allontana e colloquia con un uomo che Carella riconosce in Semeraro, poi si riavvicina e riconsegna ai due un assegno come garanzia di 300mila euro. Circa 10 giorni dopo la gara, Quarta consegna 70mila euro a Carella, poi un altro assegno di 80mila euro. Per discutere della transazione dei restanti soldi, ci fu un incontro all'hotel Tiziano, con Masiello che conferma a queste persone la volontarietà dell'autorete. Si conviene di arrivare allora a 220mila euro, e non c'è contraddizione da parte di Masiello, perché parla di un accordo finale di 200mila euro. Ci sono poi i riscontri della polizia giudiziaria, gli accertamenti bancari che confermano la piena coerenza di questi movimenti, le banconote non a caso vengono consegnate in fascette per gli accertamenti. La presenza di Semeraro non può essere casuale, e non è casuale che dopo il colloquio con Semeraro consegna l'assegno a Carella. L'incontro al Tiziano è significativo, e restano solo 20mila euro non pagati che però si giustificano per l'avvenuto emergere dell'inchiesta giudiziaria. A Vives si contesta la sua partecipazione all'accordo, e si contesta il segnale dell'accordo. Vives viene individuato come il leccese che deve dare il segno dell'avvenuta combine. Se sia avvenuto o meno, questo è un equivoco che comunque non fa venire meno la partecipazione all'illecito. Se sia stata una pacca sulla spalla o uno scambio della maglia, non cambia nulla".

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Il presidente della Commissione Disciplinare, Sergio Artico, ha chiuso la prima udienza del processo al Calcioscommesse, relativo al filone dell'inchiesta della Procura di Bari. Il procedimento riprenderà domani, sabato, alle 9.30 quando si terranno anche le arringhe difensive dei legali di Leonardo Bonucci e Simone Pepe e degli avvocati del Lecce.

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PIERANDREA SEMERARO

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Dichiarazioni in aula dell'avvocato Eduardo Chiacchio in difesa di Giuseppe Vives: "Abbiamo una indiscussa equivocità, e su queste basi non si può condannare a vita un tesserato e con lui la sua famiglia. Ma quando Palazzi parla di 'insuperabile', 'formidabile', ma il documento, l'unico atto insuperabile, sono le parole di Carella, Giacobbe, e di tutti i pubblici ministeri, in cui il nome di Vives non c'è. E non ci sono interpretazioni. Vives è stato chiamato come persona informata dai fatti dalla procura della repubblica. E' stato indagato, e quali sono state le risultanze? La valutazione conclusiva della procura di Bari, ecco l'atto insuperabile. Atti derivanti dalla procura della repubblica che ci consente di stare qui oggi, questi sono atti insuperabili e incontestabili. ricapitolando: equivocità, messaggio o segnale non chiarito. Nessuno sa neppure quale sia stato il segnale: la pacca sulla spalla è stata smentita da Andrea Masiello". In subordine al proscioglimento, la difesa del giocatore granata chiede almeno la derubricazione a omessa denuncia.

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Ultimo giorno del processo sul calcioscommesse dedicato al filone barese. La Commissione Disciplinare ascolterà gli avvocati di Semeraro e del Lecce.

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Questa la ricostruzione in sintesi della difesa di Grassani per il Lecce riportata da Tuttosport: "Sul piatto della bilancia c'è una costruzione accusatoria, e dall'altra parte ci sono contraddizioni, incoerenze, vuoti e verità smentite dagli stessi fatti. C'è poi un ruolo del dottor Semeraro completamente assente. Che a Bari ci fosse una centrale del crimine, che la squadra fosse già condannata alla retrocessione, è pacifico, frutto dalla capillare inchiesta della Procura di Bari. A sentire l'avvocato Chiappero difendere Conte, ho apprezzato il suo richiamo alla prova come accusa di responsabilità. Il Tnas chiede per l'accusa la certezza oltre il ragionevole dubbio, e già la Commissione Disciplinare ha già prosciolto in casi del genere. A mia memoria, la triplice contestazione di responabilità diretta, oggettiva e presunta, non è mai stata effettuata. Io vorrei capire come queste tre contestazioni possano coesistere, la diretta contrasta con oggettiva e presunta. La responsabilità diretta è assorbente di qualunque altra responsabilità".

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La difesa del Lecce ha cercato di far capire alla Commissione che le testimonianze di Masiello ed del suo ‘socio’ Carella sono inattendibili poichè l’ex difensore del Bari avrebbe commesso un errore nell’affermare di aver ricevuto denaro avvolto in fascette con su scritto Monte dei Paschi di Siena. Il collegio difensivo giallorosso ha provato che nessun prelievo è stato eseguito in quei giorni da Pierandrea Semeraro. In aggiunta, sono stati sottoposti alla Commissione dei documenti che smentirebbero le “confessioni” di Masiello. La palla, adesso, passa alla Disciplinare che dovrà emettere la sentenza di primo grado fra l’8 ed il 10 agosto.

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Dopo la proposta di ieri da parte del procuratore Palazzi (5 anni di inibizione per Pierandrea Semeraro e la retrocessione in Lega Pro per il Lecce più sei punti di penalizzazione), oggi è stato il giorno della difesa davanti alla Commissione disciplinare. L'avvocato del Lecce, Mattia Grassani, dopo aver terminato la sua arringa sulla presunta combine attuata dal Lecce in una gara con il Bari del 2011, ha aggiunto nel finale: "Gli argomenti apportati dai legali di Semeraro confutano ogni accusa nei confronti della società. La costruzione accusatoria della Procura è assolutamente frammentaria, piena di contraddizioni, incoerenze, vuoti e verità smentite dai fatti. Per il Lecce è stata chiesta la pena draconiana (la retrocessione in Lega Pro, ndr), ma mancano riscontri certi sul presunto coinvolgimento dell'ex presidente del club salentino Pierandrea Semeraro: per questo chiedo il proscioglimento completo della società".

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